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Quando la vita ci parla: riconoscere i segni del Risveglio

  • Immagine del redattore: Alessia Notari
    Alessia Notari
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min

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Ci sono libri che arrivano quando siamo pronti a riceverli. La Profezia di Celestino per me è stato uno di questi. L’ho ricevuto in dono da una persona a me molto cara, quando frequentavo l’Università. Ricordo ancora l’emozione di quelle prime pagine: un misto di curiosità e riconoscimento, come se avessi trovato qualcosa che in fondo avevo sempre saputo. Dopo quel primo incontro, lessi anche tutti gli altri libri di James Redfield, e pur non comprendendo allora fino in fondo il loro significato, qualcosa dentro di me aveva già iniziato a germogliare.


Negli anni successivi ho approfondito la mia ricerca interiore, studiando testi e insegnamenti provenienti da diverse tradizioni spirituali, da Gesù al Buddha, da Lao Tzu a Rumi, fino ai maestri contemporanei della crescita personale. Ognuno di loro, a modo suo, parlava dello stesso grande mistero:

l’Energia Universale che ci attraversa,

la Consapevolezza che illumina la nostra vita quando impariamo ad ascoltare


E proprio di recente, una persona a me cara mi ha nuovamente riportato l’attenzione su questo libro, e l’ho riaperto. Rileggendolo, mi si è riaperto un mondo. È stato come se La Vita stessa mi invitasse a condividere ciò che avevo compreso, ad aprire una finestra sul mio cuore affinché potessi vedere con occhi sempre più chiari e, attraverso quella luce, accompagnare anche altri ad affacciarsi su questa dimensione invisibile ma così reale.


La Prima Illuminazione parla del risveglio alla consapevolezza. Ci invita a osservare con occhi nuovi ciò che accade intorno a noi, a leggere la vita come un dialogo costante tra noi e l’Universo. Ogni incontro, ogni evento, ogni parola che ci colpisce porta un messaggio. Niente è davvero casuale, anche se la mente tende a etichettarlo così. Le sincronicità sono il linguaggio sottile dell’Anima, i segnali che ci guidano lungo il cammino del risveglio interiore.


Più eleviamo la nostra energia, più questi segni si fanno chiari. È come se la vita stessa iniziasse a parlarci, ad accompagnarci verso la direzione giusta. E in questo, le pratiche di connessione energetica come il Reiki, le meditazioni profonde o persino i percorsi di Regressione alle Vite Passate possono diventare strumenti preziosi. Non per “fare magia”, ma per sciogliere i blocchi che ci separano dal nostro centro, liberare ciò che è rimasto intrappolato nel tempo e permettere all’energia vitale di fluire con naturalezza.


Con il tempo ho sentito che è in questo accompagnare le persone nel loro cammino che il mio cuore si accende davvero: nel sostenerle con dolcezza nel loro risveglio e nell’aprirsi a una realtà più ampia di quella che viviamo ogni giorno. Il Reiki, le Antiche Campane Tibetane, il lavoro sui Chakra, le Regressioni alle Vite Passate... sono solo vie, strumenti, ma la destinazione è sempre la stessa: la consapevolezza di chi siamo davvero e di quanto amore ci attraversa quando smettiamo di identificarci con le nostre paure.


Accanto a questi strumenti, c’è un Tesoro che mi accompagna da moltissimi anni: il Tao Te Ching. Un testo millenario che porto sempre con me, e che continuo a leggere e rileggere come si torna a una sorgente inesauribile. Le sue parole, apparentemente semplici eppure così profonde, offrono una chiave di risveglio sottile e potente. Nel tempo, ho sentito il desiderio di condividerne la saggezza anche con le persone che seguo nei loro percorsi di crescita, perché attraverso la lente del Tao tutto torna all’essenziale: il respiro, il ritmo naturale, la fiducia nella vita che scorre.


Le parole dei grandi maestri risuonano in questa stessa verità. Gesù diceva:


“Il Regno di Dio è dentro di voi.”


Il Buddha insegnava che la mente illuminata è quella che osserva senza attaccamento. Lao Tzu ci ricordava che “Chi conosce sé stesso è illuminato”, e Rumi danzava in estasi al ritmo dell’Amore Divino, ripetendo:


“Ciò che cerchi ti sta cercando.”


Tutti parlano della stessa cosa: il ritorno alla nostra natura essenziale, quella scintilla divina che attende di essere risvegliata. Come dice anche il grande Carl Jung, “la sincronicità è il modo in cui il mondo invisibile comunica con noi.” E non è forse lo stesso messaggio che il Buddha trasmise attraverso la meditazione e l’ascolto silenzioso della realtà? L’antica saggezza del Tao ci ricorda che la vita è un flusso da seguire, non da controllare. È proprio questa è la chiave della Prima Illuminazione: imparare a guardare con occhi interiori, riconoscendo che ogni cosa che accade è un passo verso la nostra evoluzione.


La Prima Illuminazione recita:


“We are discovering again that we live in a deeply mysterious world, full of sudden coincidences and synchronistic encounters that seem to have meaning.”


“Stiamo riscoprendo che viviamo in un mondo profondamente misterioso, pieno di coincidenze improvvise e di incontri sincronici che sembrano avere un significato.”


Ed è proprio così che accade. Quando ci apriamo all’ascolto, la vita ci parla in mille modi: attraverso le persone che incontriamo, i libri che ci scelgono, i silenzi che ci fanno riflettere. Tutto diventa un segno. Tutto ci guida.


Mi piace pensare che ogni articolo che scrivo sia una piccola finestra aperta su questo mondo invisibile, un invito a guardare oltre, a riscoprire la magia che si nasconde dietro ogni respiro. La riscoperta del messaggio nella Profezia di Celestino è stato per me un incredibile dono, e condividerne ora la sua essenza è un modo per restituire al mondo la gratitudine che sento per questo cammino.


Che queste parole possano toccare chi è pronto a riceverle, e ricordare a ciascuno di noi che il risveglio non è un traguardo, ma un continuo incontro con la vita stessa.


Per chi cerca strumenti di risveglio e consapevolezza: #ilprontosoccorsodellanima

 
 
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