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Shakti: l’energia vitale universale e il suo legame con Reiki e altre tradizioni

  • Immagine del redattore: Alessia Notari
    Alessia Notari
  • 1 ott
  • Tempo di lettura: 2 min
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Quando ho iniziato a leggere e a studiare le tradizioni orientali, sono rimasta colpita da un concetto che ritorna in culture molto diverse tra loro: l’idea di un’energia universale che anima e sostiene la vita. In India viene chiamata Shakti, la grande energia creativa che muove l’universo e che abita anche in noi. Nel Reiki si parla di energia universale che scorre, in Cina del Qi, nell’antica Grecia del Pneuma, nelle tradizioni polinesiane del Mana. Nomi diversi per raccontare un’unica verità: la vita non è solo materia, ma è attraversata da un flusso sottile che possiamo sentire e coltivare.


Io consiglio sempre di partire da un ascolto semplice del corpo, perché è lì che l’energia si fa più evidente. Se vivi un dispiacere, una tristezza o un blocco emotivo, molto spesso il corpo lo riflette: le spalle si chiudono, il respiro diventa corto, lo stomaco si irrigidisce. Non è solo una reazione fisica: è Shakti, la tua energia vitale, che si contrae e smette di fluire liberamente. In quei momenti possiamo scegliere di riportare la consapevolezza dentro di noi, facendo piccoli gesti quotidiani che rimettono in moto il flusso: un respiro profondo con le mani sull’addome, una passeggiata lenta prestando attenzione ai passi, o anche semplicemente chiudere gli occhi e ascoltare il battito del cuore.


C’è un passaggio attribuito a Lao Tzu che amo ricordare:


La vita è una serie naturale e spontanea di cambiamenti.

Non resistere: ciò crea solo dolore.

Lascia che la realtà sia realtà.

Lascia che le cose fluiscano naturalmente in avanti, nel modo che preferiscono.”


Queste parole ci insegnano che Shakti, l’energia vitale, non va forzata ma riconosciuta. Se la lasciamo scorrere, ci guida verso un equilibrio più profondo.


Ho visto tante persone, e io stessa più volte nella mia vita, risvegliarsi da momenti di pesantezza proprio iniziando a lavorare sulla consapevolezza corporea. Quando impariamo a respirare meglio, a sciogliere le tensioni, a restare presenti alle sensazioni invece che scappare via con la mente, allora l’energia riprende a muoversi. Ed è lo stesso principio che si sperimenta durante un trattamento di Reiki o in una meditazione guidata con le campane tibetane: la vibrazione sonora o il tocco energetico aiutano a sciogliere i blocchi e a permettere a Shakti di scorrere libera.


Shakti, Reiki, Qi, Prana, Mana: tanti nomi per un’unica forza che ci sostiene. Questa energia è già dentro di te, non devi crearla, ma solo imparare ad ascoltarla. Ogni volta che lo fai, ritrovi vitalità, pace interiore e la capacità di affrontare la vita con uno sguardo nuovo.


Ed è proprio qui che inizia il vero lavoro su se stessi: riconoscere che siamo parte di un flusso universale e che, se ci allineiamo ad esso, possiamo vivere meglio, più centrati e più sereni.


Per chi cerca strumenti di risveglio e consapevolezza: #ilprontosoccorsodellanima

 
 
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