Nel respiro delle stelle, la voce dell'anima
- Alessia Notari

- 30 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 ago

Siamo figli delle stelle. Così diceva Margherita Hack, una delle menti più brillanti dell’astrofisica italiana. Non era solo una frase poetica, ma una verità scientifica profonda: ogni atomo che compone il nostro corpo – il carbonio delle nostre cellule, il ferro nel nostro sangue, l’ossigeno che respiriamo – è nato nel cuore incandescente delle stelle. In quei luoghi lontani, attraverso processi di fusione nucleare, la materia ha preso forma. E quando quelle stesse stelle sono esplose in supernove, hanno sparso nel cosmo gli elementi che un giorno avrebbero dato origine a pianeti, oceani, alberi… e a noi.
Questa visione ci ricorda che siamo parte di un disegno più grande, di un ciclo antichissimo che unisce l’infinitamente grande dell’universo all’intimità della nostra esistenza. Ed è proprio in questo spazio sacro tra scienza e consapevolezza che nasce il mio lavoro: aiutare le persone a ricordare, a ritrovare la connessione con l’energia di cui sono fatte.
Nel mio cammino, il Reiki è uno degli strumenti principali: una disciplina energetica che, pur nella sua apparente semplicità, agisce in profondità, riportando armonia nei sistemi sottili della persona. Non è magia, né suggestione: è un linguaggio antico, quello dell’energia universale, che la fisica moderna inizia a comprendere meglio attraverso lo studio dei campi elettromagnetici, delle frequenze e della coerenza vibrazionale tra corpo e ambiente.
Anche il suono che utilizzo, con le Antiche Campane Tibetane, ha basi solide. Questi strumenti ancestrali generano vibrazioni reali e frequenze armoniche naturali, capaci di entrare in risonanza con il corpo e i suoi sistemi energetici. Il loro suono non agisce solo sull’ascolto, ma penetra nei tessuti, nei chakra e nella coscienza, stimolando rilascio, equilibrio e quiete profonda. Il corpo non distingue tra una medicina chimica e una vibrazione sonora: ciò che conta è la coerenza, l’intenzione e la qualità dell’energia trasmessa.
Tutto ciò che esiste vibra. La fisica quantistica ci insegna che anche la materia più densa è in realtà un campo di energia in movimento. E noi, esseri umani fatti di stelle, siamo immersi in questo grande campo cosmico. Ogni nostro pensiero, emozione, intenzione, emette una frequenza che dialoga con l’ambiente. Quando ci prendiamo cura del nostro campo energetico - attraverso tecniche come il Reiki, la meditazione, il suono - non stiamo facendo qualcosa di astratto, ma di profondamente reale: stiamo riportando il nostro sistema in risonanza con ciò che siamo davvero.
Siamo stelle che hanno imparato a camminare, a respirare, ad amare
E se impariamo ad ascoltarci profondamente, possiamo ritrovare la nostra luce originaria, quella che nessuna ferita può spegnere. Perché ogni volta che entriamo in contatto con l’energia viva dell’universo, ogni volta che ci lasciamo attraversare da una frequenza armonica, da un tocco consapevole, da un silenzio pieno… torniamo a casa.
In fondo, come ci ha ricordato Margherita Hack, la scienza e la spiritualità non sono così lontane. Entrambe ci parlano di un’unica, grande verità:
Noi non siamo separati dall’universo.
Siamo parte di esso. Ne siamo l’estensione.
E forse, il compito più importante che abbiamo è quello di ricordarlo e viverlo ogni giorno
con meraviglia, rispetto e presenza.
Per chi cerca strumenti di risveglio e consapevolezza: #ilprontosoccorsodellanima



