"How may I serve you?" - Il potere spirituale del mettersi a disposizione
- Alessia Notari

- 20 ago
- Tempo di lettura: 3 min

Di Wayne Dyer si ricordano molte cose: la sua voce pacata, il suo sorriso pieno, le sue riflessioni che toccano il cuore. Ma chi ha avuto modo di ascoltarlo dal vivo o nei suoi video sa che c’era una frase che ripeteva spesso, quasi fosse una preghiera silenziosa: “How may I serve you?” - “Come posso servirti? Cosa posso fare per te?”
Questa semplice domanda racchiudeva tutto il suo approccio alla vita. Non era una frase di cortesia. Era un modo di porsi nel mondo. Era la sua maniera di ricordare a sé stesso e agli altri che l’essere umano più evoluto non è colui che chiede, ma colui che offre.
Dyer insegnava che ogni volta che ci domandiamo “Cosa posso ottenere da questa situazione?”, stiamo rafforzando l’ego. Ma ogni volta che invertiamo la domanda e ci chiediamo “Come posso contribuire?”, stiamo entrando nel campo dell’anima.
Secondo lui, servire non è sottomettersi, ma elevare. È riconoscere che l’altro è una parte di noi, senza però sacrificarsi nel dolore, né restare in situazioni che ci svuotano, ci tolgono dignità o ci allontanano dalla nostra verità. Come insegna il Tao, l’acqua si adatta, scorre e raggiunge le cavità più profonde, ma non per questo è debole. È forte, determinata, indomabile. Servire non vuol dire lasciarsi calpestare: vuol dire scegliere con cuore aperto dove, come e per chi far fluire la propria energia. Non si tratta di essere buoni a tutti i costi, ma di essere fedeli alla propria integrità, offrendo presenza senza tradirsi. È amore, non annullamento. È forza che sa dire sì, e forza che sa dire no.
In un mondo che spesso corre verso il profitto, il potere, il controllo, Wayne ci riportava con dolce fermezza a un principio fondamentale: la vera felicità nasce dal rendersi utili, dall’essere strumenti di amore, guarigione, ispirazione.
E quando diceva “How may I serve you?”, era come se dicesse:
Riconosco la tua anima.
Riconosco che siamo connessi.
E desidero che il mio passaggio nella tua vita sia un dono, anche piccolo.
Includere questo principio nella propria vita significa cambiare prospettiva: dal bisogno al dono, dal controllo alla fiducia, dall’io al noi. E quando inizi a vivere così, come insegnava Wayne Dyer, non sei più in cerca di approvazione. Non hai bisogno di dimostrare nulla. Perché hai già tutto:
sei al servizio della vita stessa
Eppure, questa saggezza non è nuova. È un seme antico che troviamo in molte tradizioni spirituali. Lao Tzu, nel Tao Te Ching, scriveva: “Il saggio è come l’acqua. Serve tutti, non si vanta. Abita i luoghi bassi che tutti evitano.” In quelle parole si cela una verità disarmante: chi è davvero grande non ha bisogno di dimostrarlo. Scorre, nutre, sostiene, e poi scompare in silenzio.
Anche Gesù, durante l’Ultima Cena, compie un gesto impensabile: lava i piedi ai suoi discepoli. Un atto di amore umile e potente, che ancora oggi ci interroga. “Chi vuol essere il primo tra voi, si faccia servo di tutti.” Non è sottomissione. È scelta libera di presenza, ascolto, dono.
Madre Teresa lo ricordava con dolce fermezza: “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore.” Ecco il cuore del servizio: non serve fare miracoli. Basta esserci. Con rispetto, con gentilezza, con il desiderio di sollevare l’altro, anche solo un po’.
Quando ti svegli la mattina e ti chiedi “Come posso servire oggi?”, non stai solo facendo una domanda gentile. Stai riallineando la tua energia e alla tua anima con il tuo scopo più profondo. Stai ricordando a te stessa che ogni incontro è un’opportunità per offrire qualcosa di prezioso: presenza, ascolto, bellezza, luce.
E qualcosa accade. La vita risponde. Ti guida, ti protegge, ti sostiene. Ti manda le persone giuste, le situazioni giuste, gli incontri che nutrono l’anima. Perché quando smetti di vivere solo per te, la Vita comincia a vivere con te.
E allora, anima coraggiosa, ogni volta che ti chiedi “Come posso servire?”, sappi che in quella domanda si cela il segreto per trasformare ogni giorno in un atto d’amore!
Per chi cerca strumenti di risveglio e consapevolezza: #ilprontosoccorsodellanima



